Simone Inzaghi non è stato amore, allora Martin Caceres ha flirtato a distanza con l’altro Inzaghi, Pippo.

Lazio andata e ritorno nel giro di 12 mesi appena quando fu reclamato dai capitolini che lo avevano momentaneamente parcheggiato a Verona sponda Hellas. Lì “la vita era più facile e si potevano mangiare anche le fragole”. La rinascita dalle sue ceneri, il volo della fenice, trovò il suo epilogo proprio con la nostra maglia.

Strano perché fu richiamato da Verona neanche fosse un medico e ci fosse un’emergenza, strano perché ci sarebbe pure servito, strano perché in Nazionale è praticamente insostituibile. Ma Inzaghi non l’ha mai pensata allo stesso modo e l’anarchia tattica del Pelado non l’ha mai realmente digerita.

Martin non può restare in un angolo, nei meandri oscuri della panchina e così l’idillio mai del tutto nato, a parte con i compagni di squadra, è già arrivato al capolinea. Strano perché in tanti cercano una via di fuga e forse stanno scavando un tunnel per evadere da “new Alcatraz” Formello.

Il mister non avrà forse troppe fisse a sfavore dei nuovi? Beh, Acerbi a parte, quelli arrivati dopo non hanno trovato spazio. Torniamo per un attimo alla sfida contro il Napoli, anzi, alle sfide contro il Napoli che mietono i difensori ed ogni volta ci si ritrova a fare i conti con i pochi mezzi di cui si dispone.

“La copertina corta” , solito ritornello. Acerbi becca il rosso, Luiz Felipe si è infortunato, Bastos e Wallace ne fanno uno buono in due, Patric aspetta l’attimo di titolarità, Marusic squalifica, Basta nemmeno a parlarne ed in tutto ciò, Caceres rimane fuori. Mentre assistiamo alla devastazione, si aprono i cancelli dell’Olimpico che ospiterà la Juventus del marziano,ah, per l’occasione si è mezzo acciaccato pure Radu.

Martin farebbe comodo, eppure è stato relegato ai margini di un progetto troppo ambizioso per i mezzi di cui si dispone. Martin ha qualcosa in meno dei “preferiti”? Non credo personalmente , lo dico tecnicamente e  caratterialmente parlando. Ciò che ha spinto Inzaghi a far a meno di Caceres, talmente tanto a meno da tagliarlo fuori in pratica, rimane un punto interrogativo. Problemi di spogliatoio è da escludersi visti i buoni rapporti dell’uruguaiano coi compagni, ma nello spogliatoio sono rimasti, o forse sono solamente nella testa del tecnico piacentino.

Tra Martin ed il Bologna dell’altro Inzaghi, sarà un no, indiscrezioni vociferavano di un’offerta dal Giappone,  Vissel Kobe, dove pascolano felici Villa, Iniesta e Podolski vivendo la seconda parte della carriera.

Insomma un gran Caceres!

Alla fine zompa fuori pure la Juventus. Un passato glorioso in bianconero,  a Torino infatti  ha festeggiato cinque scudetti, tre con Conte e i primi due dell’era-Allegri. Usato sicuro e a basso costo. E l’ufficialità? Si dice in giro che non si dovrà aspettare poi troppo, anzi, è attesa a breve.

In tutto questo però, non può non balzare agli occhi un nome più che discreto, arrivato e buttato via come nulla fosse, soprattutto balza agli occhi il solito “ingaggio sprecato”. Abbonamento alla lista dei non convocati, ma se proprio non serviva al mister, tanto valeva lasciarlo a Verona dove segnava anche.

Se esiste una colpa per questa “separazione in casa“, non è certo da attribuire a Martin che ha i suoi buoni motivi e sono comprensibilissimi, soprattutto quando non vieni considerato nemmeno un rimpiazzo.

Chissà se oggi Inzaghi si sta mordendo le mani per aver tagliato la testa proprio all’uomo che sarebbe stato “bono come er pane”, o si prepara solamente ai saluti senza troppi abbracci.

Adesso che la fascia è praticamente morta, la sua mancanza pesa, o forse ripeto, non per il mister.

Martin per noi avrebbe funzionato da Lexotan, soprattutto adesso, soprattutto con la Juventus tra due giorni. Lexotan perché forse sarebbe stato più rilassante pensare ad un probabile Caceres piuttosto che al biondino Patric, pur essendo una sua estimatrice, o meglio, stimo lo spagnolo se lo paragono a Marusic.

E via con la difesa, ma da maneggiare con cura perché alle brutte sarebbero davvero “brutte” e non per modo di dire. Copertina corta, poco morbida e la panchina ha finito i sostituti.

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